Trimestrale sopra le attese e spinta dell’intelligenza artificiale
Dell Technologies ha sorpreso il mercato con una trimestrale in forte crescita: i ricavi del secondo trimestre fiscale 2026 hanno raggiunto i 29,78 miliardi di dollari, in aumento del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La spinta principale è arrivata dalla domanda record di server per applicazioni di intelligenza artificiale, che hanno trasformato la divisione Infrastructure Solutions Group nel motore principale dell’azienda.
L’ISG ha messo a segno un balzo del 44% su base annua, grazie a un volume di spedizioni legato ai progetti AI pari a 8,2 miliardi di dollari. La crescita non è episodica: il backlog ordini AI ha toccato 11,7 miliardi, con nuovi contratti pari a 5,6 miliardi solo nel trimestre, un segnale di continuità della domanda. In questo scenario Dell si posiziona come fornitore di riferimento per aziende che costruiscono infrastrutture cloud e data center.
Parallelamente, il segmento PC ha mostrato un aumento modesto (+1%), evidenziando una fase di stallo nel mercato consumer e business tradizionale. Tuttavia, gli analisti intravedono un possibile miglioramento entro fine anno, trainato dal ricambio tecnologico legato alla dismissione di Windows 10, che spingerà imprese e utenti ad aggiornare i propri dispositivi.
L’azienda ha rivisto al rialzo le previsioni per l’intero anno fiscale 2026: i ricavi attesi sono compresi tra 105 e 109 miliardi di dollari, contro i 101–105 stimati in precedenza, mentre l’utile per azione rettificato è atteso a 9,55 dollari, con una crescita del 17% rispetto al 2025. Questa revisione rappresenta una risposta concreta alla solidità della pipeline AI.
Nonostante questi numeri, il mercato ha reagito con cautela: i timori riguardano i margini e la redditività di breve periodo. I costi per produrre server ad alte prestazioni e la necessità di mantenere prezzi competitivi per vincere grandi contratti rischiano di comprimere i profitti, spostando più in là nel tempo i benefici netti per gli azionisti.
Reazione del titolo in Borsa e timori degli investitori
Il titolo Dell è scivolato fino al 10% al Nyse subito dopo la pubblicazione dei conti, nonostante i dati abbiano superato le stime di Wall Street. La flessione è stata legata a una guidance prudente per il trimestre successivo, che ha oscurato la forza dell’attività AI. In altre parole, il mercato ha premiato meno il potenziale futuro e ha dato più peso al breve periodo.
Gli investitori hanno guardato in particolare al margine lordo, risultato inferiore alle attese. Il forte incremento delle vendite AI ha comportato costi di produzione elevati, soprattutto per i componenti più avanzati, riducendo l’effetto positivo sui profitti. Questo ha alimentato dubbi sulla capacità dell’azienda di mantenere sostenibile la crescita senza erodere la redditività.
L’equilibrio tra innovazione e stabilità finanziaria diventa così il nodo centrale. Molti analisti concordano che la strategia di Dell, pur vincente sul piano tecnologico, richiede una gestione attenta dei margini per non minare la fiducia degli investitori nel medio periodo.
Guidance per il terzo trimestre e possibili scenari operativi
Per il trimestre in corso, Dell prevede un utile per azione rettificato di 2,45 dollari, inferiore alle aspettative del consenso. Questo dato ha pesato notevolmente sulla reazione del mercato, suggerendo un rallentamento della redditività nonostante l’elevata domanda di server AI. Una dinamica che mette in evidenza le complessità gestionali dell’azienda.
Il management ha sottolineato che le spese rimarranno elevate, poiché l’azienda continua a investire in capacità produttiva e logistica per sostenere la crescita del business AI. Le partnership con i principali fornitori di chip, fondamentali per garantire disponibilità di GPU avanzate, sono costose ma imprescindibili per restare competitivi.
La domanda di infrastrutture AI rimane fortissima, e rappresenta il vero vantaggio competitivo di Dell. Tuttavia, la compressione dei margini e le incertezze globali nel mercato dei semiconduttori potrebbero limitare i benefici nel breve termine, rendendo più complesso il percorso di crescita.
Gli analisti stimano che il punto di svolta arriverà quando i volumi permetteranno economie di scala tali da compensare i costi. A quel punto l’azienda potrà mostrare una redditività più robusta, mantenendo la leadership in un settore destinato a crescere a doppia cifra.
Analisi tecnica e confronto con l’indice S&P 500
Dal punto di vista tecnico, il titolo Dell evidenzia un trend contrastato: il primo obiettivo a breve è fissato a 124,5 dollari, ma non si esclude una correzione verso quota 119,2 in caso di ritracciamento fisiologico. In scenario positivo, il top tecnico atteso si colloca intorno a 129,8 dollari.
Il confronto con l’S&P 500 mostra un andamento più debole del titolo rispetto al benchmark statunitense. Questo gap suggerisce che una parte del mercato stia adottando un approccio prudente, considerando Dell un potenziale obiettivo di prese di profitto dopo il rally dei mesi precedenti.
Gli operatori tecnici sottolineano che la volatilità resterà elevata: la traiettoria dipenderà sia dall’evoluzione dei margini, sia dalla percezione che il mercato avrà della sostenibilità del boom AI nel lungo periodo.
Prospettive di lungo periodo e sfide strategiche
Guardando al medio-lungo termine, Dell si trova in una posizione unica: l’intelligenza artificiale rappresenta una leva di crescita enorme, ma richiede investimenti pesanti e un attento bilanciamento tra volumi, costi e margini. La solidità del backlog e la presenza in settori strategici come il cloud rafforzano le prospettive.
Il mercato PC, pur in fase stagnante, potrebbe tornare a crescere con il ciclo di rinnovo tecnologico legato alla fine del supporto a Windows 10. Inoltre, l’integrazione di funzionalità AI nei dispositivi consumer e business potrebbe aprire nuove opportunità di differenziazione e valore.
In sintesi, il futuro di Dell dipenderà dalla capacità di mantenere una crescita bilanciata: consolidare la leadership nei server AI, rilanciare i segmenti tradizionali e garantire una redditività sostenibile. Una sfida complessa ma cruciale in un mercato tecnologico sempre più competitivo.