Il calo delle azioni Oracle dopo il rally estivo
Le azioni di Oracle hanno subito un calo martedì, scendendo sotto la media mobile a 21 giorni, dopo un’impressionante impennata di quasi il 50 % osservata a giugno e luglio. L’azione, quotata a circa 238,46 dollari, ha perso più del 4 %, segnando un ribasso del 5 % nel mese di agosto. Questo movimento riflette una fase di consolidamento dopo uno slancio particolarmente robusto sul mercato.
La flessione ha seguito un periodo di forte entusiasmo legato alla crescita del settore cloud e all’espansione nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, i segnali recenti evidenziano che gli investitori stanno diventando più cauti rispetto a una possibile sopravvalutazione dei titoli tecnologici.
Un elemento che ha influito sul sentiment è stata la notizia della partenza di Mary Ann Davidson, Chief Security Officer storica dell’azienda, nell’ambito di una riorganizzazione interna. Questo cambiamento ha sollevato interrogativi sulla stabilità del management in un momento cruciale di trasformazione.
Domande sulla sostenibilità della crescita AI
La crescente domanda di servizi legati all’AI ha portato diversi titoli tecnologici a livelli record. Tuttavia, il recente calo di società come Palantir e Nvidia suggerisce che il mercato stia ridimensionando le aspettative. Anche nel caso di Oracle, la sostenibilità di una crescita così accelerata resta incerta.
Molti analisti avvertono che l’entusiasmo potrebbe non tradursi in risultati immediati, poiché lo sviluppo di infrastrutture adeguate e l’assorbimento dei costi richiedono tempo. In questo scenario, i prossimi risultati trimestrali assumono un’importanza decisiva.
Soffermarsi sulle prospettive cloud e AI
Oracle punta molto sul potenziamento della propria infrastruttura cloud, annunciando progetti da 4,5 gigawatt di capacità per supportare OpenAI. Questo impegno conferma la volontà dell’azienda di diventare un attore di primo piano in un mercato dominato da Amazon e Microsoft.
Gli investimenti, però, sollevano dubbi sulla sostenibilità finanziaria. La costruzione e manutenzione dei data center richiedono spese miliardarie, che possono incidere sulla redditività di breve periodo. Gli analisti monitorano da vicino l’equilibrio tra ricavi e costi.
Il vero banco di prova sarà il report sui risultati del primo trimestre fiscale, atteso a settembre. L’azienda dovrà dimostrare di poter mantenere le ambiziose previsioni di crescita, rafforzando la fiducia degli investitori.
Riorganizzazione e tagli al personale
Negli Stati Uniti, Oracle ha avviato un piano di riduzione del personale che coinvolge oltre 180 dipendenti solo in California, con tagli distribuiti tra la storica sede di Redwood City e quella di Pleasanton. Le uscite sono previste entro ottobre.
A Seattle, l’impatto è stato ancora più marcato: almeno 150 posizioni, soprattutto nel settore Oracle Cloud Infrastructure, sono state eliminate. Fonti interne parlano di un numero globale di licenziamenti potenzialmente molto più ampio.
Un quadro finanziario in evoluzione
Nonostante le riduzioni, Oracle ha chiuso l’anno fiscale 2025 con risultati solidi: un utile netto di oltre 12 miliardi di dollari e una crescita dell’8 % nei ricavi complessivi. Questi numeri confermano la resilienza del modello di business.
L’azienda continua a puntare sulla trasformazione in chiave cloud e AI, cercando al contempo di contenere le spese operative. La sfida principale sarà conciliare la spinta verso l’innovazione con l’esigenza di garantire margini sostenibili.
Gli investitori restano divisi: da un lato vedono un’enorme opportunità di crescita nel lungo periodo, dall’altro temono che la corsa agli investimenti possa pesare nel breve termine sui risultati finanziari.
Andamento del titolo e prospettive future
Da inizio anno, le azioni Oracle hanno registrato un rialzo del 44 %, confermando la solidità del titolo nel panorama tecnologico. Malgrado i recenti cali, il bilancio resta ampiamente positivo.
Il prossimo trimestre fiscale sarà determinante: solo allora si capirà se la strategia di rafforzamento del cloud e dell’AI potrà tradursi in un’ulteriore crescita sostenibile e in un consolidamento della fiducia del mercato.