La robotica come nuovo motore per Tesla
Secondo Morgan Stanley, un robot dal costo operativo di 5 dollari l’ora potrebbe sostituire due lavoratori retribuiti 25 dollari l’ora ciascuno, generando fino a 200.000 dollari di valore netto per unità. Questo potenziale sostiene il rating Overweight sul titolo Tesla e un target price di 410 dollari, rispetto ai circa 319 dollari attuali.
La robotica diventa quindi un asse strategico per la crescita dell’azienda. Con il progetto Optimus, Tesla mira a introdurre robot umanoidi in grado di svolgere compiti industriali e domestici, riducendo i costi del lavoro e aprendo nuove aree di business oltre l’automotive.
L’efficienza generata dall’automazione non rappresenta soltanto un’opportunità economica, ma anche un passaggio verso un ecosistema produttivo più scalabile e meno dipendente dalla manodopera tradizionale.
Robotaxi e nuove forme di mobilità
Tesla ha avviato a Austin, Texas, un servizio sperimentale di robotaxi con dieci veicoli, operativi in un’area circoscritta e con assistenza remota. L’obiettivo è raggiungere 25 città statunitensi nei prossimi anni.
Una corsa autonoma potrebbe costare meno di 0,20 dollari per miglio, riducendo drasticamente i costi rispetto ai servizi tradizionali e aprendo la strada a una nuova fase della mobilità urbana.
Espansione tra volo autonomo e robot domestici
Gli analisti ipotizzano che Tesla possa puntare anche sugli aerei elettrici a decollo verticale (eVTOL), con ricavi comparabili a quelli generati da 15 automobili per unità. Si tratta di un settore che potrebbe rivoluzionare la mobilità aerea nelle città.
Parallelamente, l’azienda lavora a robot domestici sempre più efficienti, con costi di gestione ridotti al solo consumo energetico, grazie a chip e software AI di nuova generazione.
Accordo con Samsung e sfide nei mercati europei
Tesla ha firmato un’intesa con Samsung da 16,5 miliardi di dollari per chip AI destinati ai robot Optimus e alla guida autonoma, rafforzando la catena di approvvigionamento tecnologico americana.
Sul fronte commerciale, però, in Europa le vendite calano: -55% in Germania e -60% nel Regno Unito, mentre concorrenti come BYD registrano forti crescite, erodendo la leadership del marchio.
Prospettive globali e nuove strategie
Nel secondo trimestre 2025 le consegne globali di Tesla sono scese del 13,5%, aggravate dalla fine del credito d’imposta negli Stati Uniti. L’unica eccezione positiva resta la Norvegia, dove le vendite crescono del 24%.
Per invertire la rotta, Tesla punta sull’espansione della guida autonoma e dei robotaxi entro il 2026, oltre che sulla robotica industriale e domestica come pilastri della crescita futura.