Blocco elettrico in Iberia 28 aprile analisi e novità

Tralicci elettrici al tramonto

Contesto dell’incidente

Il 28 aprile 2025, poco dopo mezzogiorno, milioni di persone in Spagna e Portogallo si sono ritrovate senza elettricità. L’improvviso blackout ha interessato non solo la penisola iberica, ma anche alcune zone del sud-ovest francese, lasciando intere città paralizzate.

Le interruzioni hanno colpito case, attività commerciali e industrie, mentre i trasporti si sono bloccati per ore. Treni fermi, metropolitane senza corrente e semafori spenti hanno creato disagi diffusi.

Secondo i dati raccolti da ENTSO-E, la stabilità della rete sembrava garantita nonostante la ridotta disponibilità di centrali convenzionali. La vera anomalia è stata la concatenazione di eventi che ha superato le capacità di tenuta del sistema.

Gli operatori hanno spiegato che le reti sono progettate per resistere a guasti anche importanti, ma la coincidenza di più problemi nello stesso momento ha reso la crisi ingestibile.

L’incidente ha aperto un dibattito sulla vulnerabilità di sistemi sempre più dipendenti dalle fonti rinnovabili e su quanto sia complesso mantenere l’equilibrio tra produzione e consumo.

Oscillazioni e disconnessioni

Prima del collasso, i tecnici hanno registrato tre oscillazioni anomale. Le prime due hanno attraversato la penisola iberica tra le 12:03 e le 12:22, mentre la terza ha sancito la separazione della rete locale da quella europea.

In quei minuti critici, l’energia oscillava in modo irregolare, come onde che si amplificavano a vicenda. La disconnessione è arrivata quando il sistema iberico si è trovato sfasato di oltre 90 gradi rispetto al resto del continente.

Queste oscillazioni hanno scatenato una reazione a catena: centrali eoliche e fotovoltaiche, insieme a diverse sottostazioni, si sono spente quasi contemporaneamente, facendo crollare la produzione.

Ripristino e danni collaterali

Il pomeriggio dello stesso giorno sono partite le prime operazioni di ripristino. Decisiva è stata la centrale idroelettrica di Aldeadávila, che ha riattivato la rete grazie alla funzione di “black-start”.

Il supporto è arrivato anche dall’estero, con importazioni di energia da Francia, Marocco e Germania. Entro la mattina successiva il 99% dei consumi risultava nuovamente coperto.

Nonostante il ritorno rapido della corrente, i disagi non sono mancati: trasporti interrotti, linee telefoniche fuori uso e servizi sanitari in difficoltà. Molti ospedali hanno dovuto fare affidamento sui generatori di emergenza.

Le autorità hanno sottolineato che l’impatto poteva essere peggiore, ma la tempestività della risposta ha evitato un blocco prolungato e più dannoso.

Prospettive e misure successive

Per chiarire le cause tecniche del blackout, l’Expert Panel di ENTSO-E sta preparando un rapporto dettagliato. La pubblicazione è prevista per il 3 ottobre 2025 e dovrebbe fornire nuove risposte.

Nel frattempo, il governo spagnolo ha introdotto un decreto-legge con misure urgenti per rafforzare la rete. Tra queste figurano incentivi allo stoccaggio, nuove regole per l’autoconsumo e semplificazioni burocratiche.

L’obiettivo è rendere il sistema più resiliente, evitando che episodi simili possano ripetersi in futuro.

Lezioni apprese e prospettive future

Gli esperti concordano sulla necessità di migliorare il monitoraggio delle reti locali, spesso frammentate e difficili da controllare in tempo reale.

Un’altra priorità è lo sviluppo di sistemi di accumulo, capaci di stabilizzare l’energia prodotta da fonti rinnovabili e di intervenire nei momenti di crisi.

Il blackout del 28 aprile rimarrà un punto di riferimento nello studio della sicurezza energetica europea: un campanello d’allarme che invita a prepararsi a sfide ancora più complesse.

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