Andamento del quarto trimestre
Nel quarto trimestre concluso il 3 agosto, Campbell’s ha registrato un fatturato netto in lieve aumento dell’1%, pari a 2,3 miliardi di dollari. Il dato appare positivo solo in superficie, poiché a parità di calendario e perimetro aziendale i ricavi sono scesi del 3% a 2,2 miliardi, segnale che la domanda è rimasta debole e che la crescita è stata sostenuta soprattutto da fattori contabili. La riduzione dei volumi e un mix meno favorevole hanno inciso in maniera significativa, evidenziando le difficoltà di un mercato in fase di assestamento.
L’utile lordo è salito a 705 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 675 milioni dell’anno precedente, mentre il margine lordo ha raggiunto il 30,4% contro il 29,4% del 2024. Tuttavia, il margine rettificato ha mostrato una contrazione di 90 punti base, fermandosi al 30,5%, a causa di un’inflazione persistente e di spese logistiche più elevate, inclusi i dazi doganali che hanno pesato in modo visibile sulle forniture.
L’utile per azione è migliorato sensibilmente, passando da una perdita di 0,01 dollari a un guadagno di 0,48 dollari, mentre l’EPS rettificato ha registrato un calo del 2% a 0,62 dollari. Questo risultato conferma che la performance complessiva è stata influenzata da costi straordinari e da un contesto competitivo complesso, nonostante la solidità di alcuni marchi storici.
A trainare i conti è stato soprattutto il segmento Pasti e Bevande, che ha beneficiato della continua propensione dei consumatori a cucinare a casa e del contributo crescente del marchio Rao’s, acquisito con Sovos Brands. Il brand si avvicina ora alla soglia simbolica di un miliardo di dollari di ricavi annui, andando ad affiancare Campbell’s, Goldfish e Pepperidge Farm tra i pilastri più importanti del portafoglio.
Risultati dell’intero anno
Sull’intero anno fiscale, Campbell’s ha registrato un incremento del 6% del fatturato netto, che ha raggiunto i 10,3 miliardi di dollari. L’acquisizione di Sovos Brands ha rappresentato il motore principale della crescita, mentre i ricavi comparabili, escludendo impatti straordinari, sono scesi dell’1% a 9,3 miliardi, a causa di consumi più contenuti e di un mix meno favorevole nelle categorie core.
L’utile per azione è salito a 2,01 dollari, rispetto a 1,89 dollari dell’anno precedente, ma l’EPS rettificato è calato del 4% a 2,97 dollari. Il calo è attribuibile principalmente all’aumento degli oneri finanziari netti, parzialmente compensati dall’espansione dell’EBIT rettificato. La società ha comunque generato un flusso di cassa sufficiente a sostenere dividendi e buyback, restituendo oltre 500 milioni agli azionisti.
Previsioni per il 2026
Guardando all’anno fiscale 2026, la direzione aziendale ha adottato toni prudenti. Le vendite nette sono attese in una forchetta compresa tra -1% e +1% rispetto al 2025, riflettendo le incertezze legate ai costi delle materie prime, alle tariffe doganali e a una domanda che rimane sotto pressione. Gli analisti considerano queste proiezioni un segnale di realismo, ma anche di un potenziale rallentamento strutturale del mercato.
L’EPS rettificato è stimato tra 2,40 e 2,55 dollari, con un calo fino al 18% rispetto al 2025. La stima si colloca al di sotto delle attese di Wall Street, che indicavano in media 2,63 dollari, e segnala una contrazione significativa della redditività. Le principali cause sono i costi più elevati della supply chain, la volatilità dei prezzi delle materie prime e l’impatto di dazi in aumento.
Per mitigare queste difficoltà, Campbell’s prevede interventi mirati sul fronte dei prezzi e un miglior controllo delle spese operative. La società punta inoltre a sfruttare la forza dei propri brand e ad ampliare le sinergie derivanti dalle acquisizioni recenti, confidando nella stabilità dei consumi domestici.
Strategie e adattamenti
L’azienda ha annunciato una strategia basata su maggiore efficienza nella produzione e diversificazione degli approvvigionamenti. Il potenziamento delle linee produttive locali e la ricerca di fornitori alternativi sono considerate leve fondamentali per contenere l’impatto dei dazi e ridurre la dipendenza da mercati più instabili.
Parallelamente, Campbell’s continua a investire nell’innovazione dei prodotti, con nuove linee pensate per rispondere alle richieste di praticità e salute. L’obiettivo è mantenere competitività nelle categorie chiave, rafforzando al contempo la fedeltà dei consumatori ai marchi storici.
Reazione del mercato
Dopo la diffusione dei risultati, il titolo Campbell’s ha mostrato un rimbalzo in pre-market, grazie a un utile per azione migliore delle attese. Nel corso del 2025 l’azione era stata penalizzata da timori legati alla domanda e ai margini, ma la sorpresa positiva ha temporaneamente sostenuto la fiducia degli investitori.
Gli analisti sottolineano che la resilienza della divisione Snack e la solidità dei marchi più noti rappresentano punti di forza per la società. Tuttavia, il mercato rimane in attesa di segnali più concreti sulla capacità di gestire i costi e di difendere la redditività nel medio periodo.
Tendenze dei consumatori
I consumatori statunitensi ed europei mostrano una crescente attenzione al prezzo e alla qualità nutrizionale, privilegiando prodotti convenienti e più salutari. Questo orientamento ha frenato alcune categorie come snack e pasti pronti, pur lasciando spazio a marchi percepiti come affidabili e tradizionali, tra cui proprio le zuppe Campbell’s.
L’azienda ritiene che la tendenza a cucinare a casa, consolidata negli ultimi anni, continuerà a sostenere le performance del comparto Pasti e Bevande. In questo contesto, l’acquisizione di Rao’s rappresenta un tassello strategico per intercettare la domanda di prodotti premium e rafforzare il portafoglio con un brand in rapida crescita.