Inflazione rallenta ad agosto tra segnali contrastanti
Secondo le stime preliminari dell’Istat, ad agosto 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC) segna +0,1% su base mensile e +1,6% rispetto ad agosto 2024, in lieve calo rispetto al +1,7% di luglio. Gli analisti si attendevano dati leggermente superiori, pari a +0,2% su mese e +1,7% su anno.
La dinamica inflattiva riflette in gran parte l’andamento dei beni energetici e dei servizi. In particolare, i beni energetici regolamentati rallentano sensibilmente, mentre i non regolamentati confermano una contrazione più marcata.
Tuttavia, l’attenuazione generale viene in parte compensata dai rincari nel comparto alimentare e nei servizi per la persona. Questi settori restano infatti tra i principali fattori che incidono sul carrello della spesa.
Il quadro complessivo mostra dunque un rallentamento dell’inflazione, ma allo stesso tempo segnala pressioni che non si sono ancora del tutto attenuate, con conseguenze dirette sui consumi delle famiglie.
Beni energetici e alimentari in primo piano
Il calo più evidente si registra tra i beni energetici regolamentati, scesi dal +17,1% al +12,9%. Anche quelli non regolamentati hanno proseguito il trend negativo, passando dal –5,2% al –5,9%.
Sul fronte opposto, i beni alimentari non lavorati mostrano un’accelerazione da +5,1% a +5,6%, mentre i lavorati crescono da +2,8% a +3,0%. In aumento anche i prezzi dei servizi legati alla ricreazione e ai trasporti.
Differenza tra beni e servizi sempre più marcata
L’inflazione di fondo, esclusi energetici e alimentari freschi, si attesta al +2,1% contro il +2,0% di luglio. Al netto dei soli beni energetici il dato sale invece dal +2,2% al +2,3%.
In parallelo, i beni mostrano un incremento tendenziale più contenuto (da +0,8% a +0,6%), mentre i servizi continuano ad accelerare, passando dal +2,6% al +2,7%.
Questo andamento porta il divario inflazionistico tra beni e servizi a +2,1 punti percentuali, rispetto a +1,8 del mese precedente, confermando un quadro polarizzato.
Andamento congiunturale e inflazione acquisita
Su base mensile, l’aumento generale riflette soprattutto i rincari nei trasporti (+2,1%), negli alimentari lavorati (+0,7%) e nei servizi ricreativi (+0,3%).
Al contrario, i prezzi degli energetici non regolamentati mostrano un calo significativo pari a –1,7%. L’inflazione acquisita per il 2025 si conferma al +1,7% per l’indice generale e al +2,1% per la componente di fondo.
Indice armonizzato e prospettive future
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che considera anche i saldi stagionali, registra un –0,2% su base mensile, pur mantenendo un +1,7% su base annua, in linea con luglio.
Il rallentamento generale è un segnale positivo, ma la crescita dei prezzi alimentari e dei servizi indica che la dinamica inflattiva resta eterogenea. Nei prossimi mesi sarà importante monitorare l’evoluzione dei costi energetici e del carrello della spesa.