Innovazione come leva per la resilienza
Le aziende che compaiono regolarmente nella classifica delle 50 più innovative di BCG ottengono da quasi due decenni risultati superiori al mercato. Dal 2005 al 2023 hanno registrato un vantaggio medio del 2,4% annuo, con punte ancora più alte nei periodi di crisi globale.
Durante la Grande Recessione, il divario tra imprese innovative e resto del mercato ha raggiunto il 14%. Nel 2020, primo anno della pandemia, il vantaggio si è ampliato fino al 24%, confermando come la capacità di innovare diventi essenziale nei momenti di difficoltà.
Negli ultimi anni, però, la percezione interna di innovazione è diminuita. Tra il 2021 e il 2024 i dirigenti che consideravano la propria impresa tra le più innovative sono calati del 24%. Questo mostra una crescente difficoltà a mantenere continuità.
Il benchmark BCG Innovation to Impact (i2i) lo conferma: nel 2021 il 20% delle aziende era pronto a trasformare l’ambizione in risultati, ma nel 2024 la quota è scesa al 3%. Ciò dimostra come il passaggio dalla teoria alla pratica resti la vera sfida.
Una geografia dell’innovazione in movimento
Negli ultimi vent’anni la classifica è diventata sempre più dinamica, con l’ingresso di nuovi protagonisti globali. Solo il 14% delle aziende è comparso almeno dieci volte, ottenendo lo status di serial innovator. Mantenere la posizione si è rivelato estremamente difficile.
La Cina è passata da zero presenze nel 2005 a otto aziende nel 2023, pari al 16% del totale, con due nella top 10. L’85% delle imprese cinesi ha ottenuto più di una presenza, segnale di una crescita solida e costante.
Il Nord America resta ancora leader in termini di continuità. Due terzi delle aziende classificate sono serial innovators, dimostrando una capacità di mantenere innovazione costante e risultati stabili nel tempo.
L’Europa tra potenzialità e limiti strutturali
Il continente europeo conta il 31% delle aziende entrate in classifica negli ultimi vent’anni, ma con meno continuità rispetto ad altre regioni. Il 36% delle imprese è comparso solo una volta, la quota più alta a livello geografico.
Alcuni esempi virtuosi non mancano. Zara, ad esempio, ha rafforzato la propria supply chain e ha rilocalizzato parte della produzione, registrando un aumento del 77% delle vendite online nel 2021. Anche l’impegno sociale, come la logistica usata per forniture mediche in Spagna, ha avuto un ruolo centrale.
Solo quattro aziende europee hanno raggiunto lo status di serial innovator: BMW, Daimler, Siemens e Philips. Si tratta di un numero modesto se confrontato con Nord America e Asia.
Il posizionamento tecnologico resta limitato. Solo il 9% delle aziende europee è attivo nell’hardware o software, contro il 18% del Nord America e oltre il 30% della Cina. Anche la presenza nella top 10 è ridotta al 4%.
Digitale e AI come nuove fondamenta
Le aziende resilienti condividono un alto grado di maturità digitale. Le menzioni all’innovazione digitale nelle earnings call sono quasi quadruplicate nelle imprese seriali rispetto alla media, segno di un approccio strutturale.
Nel 2024 oltre l’80% degli investimenti globali in venture capital si è diretto verso AI e GenAI. Le imprese che hanno integrato big data e machine learning godono ora di un vantaggio concreto, potendo implementare più velocemente nuove applicazioni.
Esempi significativi arrivano da Microsoft, che attribuisce il 30% del proprio codice agli agenti AI, e da Nintendo, che utilizza intelligenza artificiale per grafica avanzata e nuove esperienze di gioco.
Verso una nuova agenda per l’innovazione
BCG individua quattro linee guida per navigare l’incertezza. La prima è ridefinire l’ambizione, adattandola alle mutate esigenze di clienti e mercati. Non meno importante è ribilanciare il portafoglio, concentrandosi sui progetti più rilevanti e sulla localizzazione delle offerte.
Un altro pilastro è ripensare la gestione dei talenti, affrontando limiti come i visti e le restrizioni geografiche, ma anche cogliendo opportunità per attrarre competenze ad alto valore.
Infine, occorre riconsiderare i centri di innovazione. Alcune sedi storiche potrebbero perdere rilevanza, mentre nuovi mercati in crescita offrono spazi ideali per aprire strutture dedicate e sostenere l’espansione.