Stato valuta quota del 10% in Intel con fondi CHIPS

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Il possibile ingresso pubblico nel capitale di Intel

Il governo statunitense sta esaminando l’ipotesi di acquisire fino al 10% di Intel, convertendo parte dei finanziamenti del CHIPS and Science Act in azioni non votanti. L’obiettivo è garantire maggiore ritorno sugli investimenti pubblici e stabilità finanziaria all’azienda.

Intel ha registrato perdite considerevoli nell’ultimo anno, sfiorando i 19 miliardi di dollari, e sta affrontando un processo di ristrutturazione che include riduzioni di personale e tagli a diversi progetti non prioritari.

L’iniziativa statale rappresenterebbe un cambio di approccio rispetto al passato, dove i fondi venivano erogati come sovvenzioni dirette. Questa volta, invece, si punta a creare un legame più stretto tra capitale pubblico e impresa privata.

Contesto economico e reazione del mercato

La notizia di un possibile intervento governativo ha immediatamente avuto ripercussioni positive sui mercati, con le azioni Intel in rialzo di circa il 7%. Gli investitori hanno interpretato l’ipotesi come un segnale di fiducia nella stabilità futura del gruppo.

Parallelamente, SoftBank ha annunciato un impegno aggiuntivo da 2 miliardi di dollari, rafforzando la prospettiva di un sostegno finanziario internazionale alla società in una fase di grande trasformazione.

Strategia e prospettive industriali

L’operazione non riguarda solo la salute finanziaria di Intel, ma si inserisce in una visione strategica più ampia: riportare la produzione di chip negli Stati Uniti e ridurre la dipendenza da stabilimenti asiatici, soprattutto in segmenti tecnologici avanzati.

Negli anni ’90 gli Stati Uniti producevano circa il 37% dei semiconduttori mondiali, mentre oggi la quota è scesa al 12%. La pandemia ha messo in evidenza la fragilità delle catene globali, con effetti rilevanti sull’industria automobilistica ed elettronica.

Il nuovo stabilimento in Ohio, stimato 20 miliardi di dollari, è al centro di questa strategia ma ha accumulato ritardi significativi. La sua realizzazione resta cruciale per rafforzare la competitività americana nel settore.

Prospettive future e possibili sviluppi

I negoziati sono ancora in corso e i dettagli legali e finanziari devono essere definiti. Una delle ipotesi più concrete riguarda la creazione di azioni non votanti, così da evitare interferenze dirette nella governance dell’azienda.

Se approvata, questa operazione costituirebbe un precedente importante per l’industria tecnologica statunitense, aprendo la strada a nuovi modelli di collaborazione tra pubblico e privato nei settori strategici.

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