Carburanti in calo: estate 2025 senza rincari speculativi

Prezzi carburante Italia

Un Ferragosto diverso: prezzi in discesa ma non bassi

Per la prima volta l’esodo estivo non è stato accompagnato dai classici rincari dei carburanti. I dati ufficiali mostrano una flessione che ha sorpreso positivamente automobilisti e associazioni di categoria.

Secondo il MIMIT, nella settimana di Ferragosto 2025 la benzina ha registrato un prezzo medio di 1,71 €/l, mentre il gasolio si è fermato a 1,64 €/l. Valori che segnano un minimo storico degli ultimi quattro anni.

Nonostante il sollievo, le famiglie restano caute: i prezzi alla pompa sono ancora più alti rispetto al passato e continuano a incidere in modo significativo sul bilancio delle vacanze.

Un confronto con il passato: rincari evidenti

Nel 2020 la benzina verde costava 1,398 €/l e il diesel 1,284 €/l. Oggi si registra un incremento del 21,7% per la benzina e del 27% per il gasolio.

Tradotto in cifre, un pieno di verde pesa oltre 15 euro in più, mentre uno di gasolio supera i 17 euro aggiuntivi rispetto a cinque anni fa, generando un impatto notevole sui milioni di spostamenti estivi.

Il calo del greggio e i margini non sfruttati

Dall’inizio dell’estate il prezzo del petrolio è sceso di oltre il 16%. Nonostante ciò, i carburanti al dettaglio hanno registrato una flessione di appena il 2%, segno che non tutto il ribasso si è tradotto in risparmio per i consumatori.

Il Codacons sottolinea come questa lentezza nell’adeguamento rappresenti una distorsione del mercato. Quando i prezzi salgono, l’aumento si riflette subito sui listini, mentre quando il greggio cala la trasmissione è molto più lenta.

Per questo motivo l’associazione chiede maggiore trasparenza e un sistema più equo, che garantisca benefici immediati ai cittadini, soprattutto in periodi di grande mobilità come l’esodo estivo.

Effetti sul bilancio delle famiglie

Il peso di questi rincari si traduce in centinaia di milioni di euro spesi in più dalle famiglie italiane per spostarsi durante l’estate. Un vero e proprio “salasso” collettivo che riduce il margine di spesa per altre attività.

Gli esperti invitano a tenere alta l’attenzione e a monitorare costantemente i listini, poiché eventuali ulteriori variazioni del greggio potrebbero influenzare rapidamente i costi alla pompa.

Uno sguardo allo scenario internazionale

A livello globale, negli Stati Uniti le scorte di petrolio sono salite di oltre 3 milioni di barili in una settimana, segnalando una domanda meno intensa. Questo elemento contribuisce a una pressione al ribasso sulle quotazioni.

Se queste dinamiche troveranno riflesso anche in Europa, nei prossimi mesi i consumatori potrebbero beneficiare di ulteriori ribassi. Per ora, però, i margini restano in gran parte inespressi.

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