Monte dei Paschi riapre OPAS su Mediobanca per cinque giorni

Sedi bancarie italiane

L’operazione di scambio e i primi risultati

La Banca Monte dei Paschi di Siena ha lanciato un’operazione che resterà a lungo al centro dell’attenzione del mercato finanziario italiano. L’OPAS su Mediobanca è stata definita da diversi osservatori come una delle più importanti manovre degli ultimi anni, per dimensioni e implicazioni. Non si tratta di un semplice passaggio tecnico, ma di una mossa capace di influenzare gli equilibri futuri del settore bancario nazionale.

Le adesioni registrate nella prima fase ammontano a 506.633.074 azioni Mediobanca, equivalenti al 62,3% del capitale sociale. Questo dato non solo certifica la fiducia degli azionisti in MPS, ma rappresenta anche un segnale di forza verso il mercato, che osserva con attenzione l’andamento delle trattative. Per molti analisti, il superamento della soglia del 60% indica già una base solida per ulteriori sviluppi.

Un elemento tecnico ma cruciale riguarda i contratti derivati: a partire dal 15 settembre 2025, tutti i futures e le opzioni legate alle azioni Mediobanca verranno ridenominati come contratti su Banca Monte dei Paschi di Siena. Questo cambiamento, stabilito da Euronext, è destinato ad avere effetti immediati sulla gestione degli strumenti derivati e sugli operatori specializzati.

Il mercato, dal canto suo, ha reagito con una combinazione di interesse e cautela. Le quotazioni dei due titoli bancari sono rimaste al centro dell’attenzione degli investitori istituzionali, che valutano le possibili ricadute di lungo termine. Non è solo una questione di percentuali, ma di scenari che possono ridefinire le strategie di due istituti storici.

La riapertura dei termini

Per chi non ha ancora aderito, la nuova finestra rappresenta un’occasione significativa. Le date fissate sono **16, 17, 18, 19 e 22 settembre 2025**, cinque giornate di contrattazione che potrebbero determinare il peso complessivo dell’operazione. È un’opportunità per rivalutare l’offerta alla luce dei risultati già ottenuti.

Il pagamento delle adesioni di questa fase è programmato per il 29 settembre 2025. Le condizioni restano invariate, offrendo così una continuità rispetto al primo periodo e garantendo trasparenza per tutti i soggetti coinvolti.

Le prospettive per azionisti e mercato

Superare la soglia del **66,7%** significherebbe per MPS aprire la strada a un’assemblea straordinaria con la possibilità di valutare scenari di fusione. Questo traguardo avrebbe un impatto diretto non solo sulla governance, ma anche sul posizionamento competitivo della banca nel medio-lungo termine.

Alcuni analisti vedono già la possibilità di un delisting di Mediobanca, ipotesi che si rafforzerebbe con ulteriori adesioni. Per gli investitori si aprirebbe una nuova fase: l’uscita dal mercato azionario di una storica società finanziaria italiana.

Gli azionisti si trovano quindi davanti a una scelta cruciale. Partecipare ora significa sposare un progetto di consolidamento e crescita, mentre restare fuori comporta l’assunzione di rischi diversi, legati ai futuri equilibri di governance e alle valutazioni di mercato.

Le reazioni del mondo del lavoro

Oltre agli aspetti finanziari, non mancano le preoccupazioni sul piano occupazionale. I sindacati hanno chiesto che il percorso venga gestito con piena trasparenza, affinché i dipendenti non si trovino a subire conseguenze improvvise e poco chiare. Le fusioni e acquisizioni spesso portano a riduzioni di personale o a cambiamenti organizzativi complessi.

La sfida sarà bilanciare le esigenze di efficienza con la tutela dell’occupazione. Per istituti bancari radicati nel territorio, come MPS e Mediobanca, il capitale umano resta una risorsa fondamentale: perdere competenze significherebbe ridurre il valore dell’integrazione stessa.

Le possibili conseguenze strategiche

Un aumento delle adesioni garantirebbe a MPS un ruolo centrale nel settore bancario, rafforzando la sua capacità di influenza nei confronti del mercato. Con un capitale più concentrato, la banca potrebbe pianificare strategie più incisive e investire in nuove aree di sviluppo.

Tuttavia, gli esperti sottolineano che il successo di un’operazione di questa portata dipenderà anche dalla capacità di integrare culture aziendali diverse. La fusione di processi, piattaforme e metodologie operative non è mai un passaggio immediato e richiede un’attenta pianificazione.

Gli scenari futuri e le stime economiche

Un report del centro studi Unimpresa stima che, se MPS raggiungesse l’**80%** delle azioni Mediobanca, il costo complessivo per completare l’operazione potrebbe arrivare a **2,62 miliardi di euro**. Questa cifra comprende sia le nuove azioni emesse sia la componente in contanti, fissata in **0,90 euro per azione**.

Per il settore bancario italiano, si tratta di una delle operazioni più rilevanti degli ultimi decenni. L’esito della riapertura dei termini, previsto entro fine settembre, sarà determinante per capire se MPS si limiterà a rafforzare la propria presenza o se aprirà una stagione di trasformazioni strutturali destinate a segnare il futuro del credito in Italia.

Articoli correlati

Lascia un commento

Con l’invio del commento confermi di aver letto la nostra Privacy Policy.